Sinossi
Due storie vere.
Due padri lontani nello spazio e nel tempo sono legati dallo stesso destino.
Uno si trova nel sud del Cile, Sebastian, durante la dittatura di Pinochet; l’altro nel sud Italia, Gianluca, nei primi anni 2000, eppure entrambi sono costretti a fare quello che nessun genitore vorrebbe mai fare: separarsi dai propri figli.
Così, mentre uno è perseguitato dalla dittatura di Pinochet e l’altro da leggi ingiuste e abusi di potere, i loro corpi si fanno protesta, scudi di carne e sangue che hanno il solo obiettivo di proteggere il futuro dei propri figli, sequestrati dalla polizia segreta e messi a repentaglio da azioni criminali.
Due padri che combattono per amore e per resistenza.
“ogni strada ha la sua Cappella Sistina…”
Note di regia
La separazione forzata tra padri e figli è il cuore di Real Heroes. La drammaturgia della performance è un’indagine discreta sulle risorse che, sul piano psicologico, i genitori mettono in campo per resistere ai traumi delle separazioni, al vuoto che ne deriva e alla voragine dell’assenza. L’assenza è stata un concetto centrale nel lavoro di ricerca. L’assenza di libertà durante la dittatura di Pinochet; l’assenza dei figli dell’attivista cileno sequestrati e la conseguente assenza del padre, morto suicida per protesta. E ancora, l’assenza di tutele, spesso, per i padri divorziati da parte della legge italiana; l’assenza fisica dalle dimore familiari di certuni che, senza poterselo più permettere, dovendosi sobbarcare spese troppo ingenti per gli assegni di mantenimento, sono costretti a vivere dentro le automobili o in case di fortuna; e l’assenza, conseguentemente, di un quotidiano rapporto con il proprio figlio.
Partendo da queste suggestioni, abbiamo deciso che i personaggi/attori sarebbero stati assenti, durante la performance, che la nostra sarebbe stata una performance senza performers. Solo, a guidare il pubblico, le voci dei personaggi che parlano da chissà dove, a dimostrare che, nonostante tutta questa assenza, il racconto delle proprie storie, delle proprie vite, sia un atto per r-esistere nel presente. Le strade sono scenografia e archeologia delle vite di questi personaggi, e, sebbene non corrispondano ai luoghi del racconto, evocandoli lo diventano. Per questo l’unica figura in carne ed ossa è quella della guida, perché, proprio come una guida turistica, conduce gli spettatori lungo le strade, le rovine forse, che compongono la storia, in un percorso che alterna il paesaggio urbano a quello metaforico.
Scritto e diretto da
Mauro Lamanna
Aguilera Justiniano
Durata
60'
Progetto Sonoro
Samuele Cestola
Produzione esecutiva Virtual Reality
8 Production
Curatore del Progetto
Corrado Russo
Produttore Creativo
Mauro Lamanna
Produttore e Organizzatore Generale
Pietro Monteverdi
Comunicazione, Ufficio stampa e PR
Linee Relations - Valeria Bonacci, Giorgia Simonetta
Artwork
Stefania Infante
Progetto grafico
Filippo Gabriele
Una produzione
Oscenica
In coproduzione con
Sardegna Teatro
Con Il Sostegno di
Primavera Dei Teatri (IT), Ats Beyondthesud (IT), R-evolution Project Network (IT), Nuovo Teatro Sanità (IT), Greek Art Theatre Karolos Koun (GR), Ministerio De Educación Y Cultura: Inae – Istituto Nacional De Artes Escénicas (UY), Santiago A Mil International Theatre Festival (CL)
Teatro Biobio (CL), Fiba – Festival Internacional de Buenos Aires (ARG)
Con il contributo di
Istituto Italiano di Cultura di Atene (GR), Istituto Italiano di Cultura di Barcellona (ESP), Istituto Italiano di Cultura di Santiago del Cile (CL), Istituto Italiano di Cultura di Montevideo (UY)
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